15 novembre 2020
Scrivere (2) (20-130)
Scrivere (2). (20-130)
Ho ancora vivo nella memoria il ricordo dei racconti serali che faceva mio nonno (quando ancora non c'era la tv). Racconti dei fatti della sua vita (avventure, si potrebbe dire).
Ricordo anche la sorpresa quando, dieci anni dopo la sua morte, scoprii il diario di un anno della vita di mio padre. Sorpresa e piacere tali che mi indussero a seguire il suo esempio e a tenere per un paio d'anni un diario. Poi smisi, ma, entrato nella vecchiaia, ripresi l'idea del diario, trasformandolo in blog tematico, scrivendo i pensieri degli ultimi anni della mia vita.
Io e tutti noi conosciamo a mala pena le due generazioni che ci hanno preceduto (genitori e nonni). I miei nipoti a loro volta conoscono la vita dei loro genitori e dei loro nonni: nulla sanno nè sapranno dei miei di genitori e nonni.
Eppure il loro bisnonni e trisavoli fanno un poco parte di loro. Sarebbe giusto che qualcuno mettesse loro in mano il racconto delle vicende di famiglia, almeno fino a dove si può arrivare.
È giunto il momento in cui metta nero su bianco le vicende della mia famiglia (ho informazione fino ai miei trisavoli!) e li lasci ai miei nipoti.
Ecco un altro fronte dello scrivere.
Lasciare una memoria di ciò che è stato.
Nel grande romanzo di Thomas Mann I Buddenbrook, è descritta una tradizione di quella famiglia tedesca: tenere un registro nel quale annotare tutti gli eventi significativi della famiglia: almeno nascite, matrimoni e morti.
Confesso che l'idea non mi dispiace.
(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi dei due mesi precedenti. Dal 2019 scrivo soltanto una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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