22 settembre 2020

La vecchia vicina (20-107)

La vecchia vicina. (20-107) Ieri, prima delle 8 di mattina, hanno suonato alla porta. Era la vicina di pianerottolo, novantatreenne. Aveva il telefono in mano e chiedeva aiuto. Si trattava di comunicare al centro di prenotazione medica una ricetta, cosa che non riusciva a fare. Con un pò di pazienza ho risposto alle domande della segreteria. Naturalmente ho dovuto prendere gli occhiali e cercato di interpretare la scrittura del medico sulla prescrizione. Si trattava di prenotare una visita dermatologica per il marito che aveva un'ulcerazione alla scapola. Ho dovuto anche dare alcuni codici, dei numeri, la data, il livello di esenzione e via dicendo. Nulla di impossibile, ma difficoltoso anche per un anziano giovane come me. Fortuna che è intervenuta la mia compagna per interpretare quanto richiedeva l'operatrice telefonica. La vicina già per suo conto aveva dovuto prendere la linea telefonica, cosa non semplice in questi tempi di corona virus. La vicina era palesemente scoraggiata. Non ci vede quasi più, inoltre non è di origine italiana e non sempre capisce quanto detto, soprattutto per telefono. Alla fine si è anche messa a piangere dicendo che non ne poteva più di doversi occupare del marito, coetaneo e ancora più in difficoltà di lei; di doversi occupare di faccende per lei oggettivamente difficili. Ecco uno squarcio di ciò che avviene in tarda età. Diventano proibitive cose che sono semplici per un individuo giovane o di mezza età, come leggere una ricetta al telefono. È pesante pure doversi occupare di un familiare disabile e organizzargli una visita specialistica. Insomma di doversi occupare d'altro che non sia se stesso. (Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi dei due mesi precedenti. Dal 2019 scrivo soltanto una sintesi annuale il 31 dicembre. Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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