28 luglio 2020

L'ultima volta (20-085)

L'ultima volta. (20-085)
Negli ultimi vent'anni, quasi ogni anno, sono andato col mio amico a passare una settimana in montagna, a camminare nei boschi e al salire su modeste cime (solo passeggiate, niente arrampicate).
Per una ragione o per un'altra, negli ultimi tre anni abbiamo dovuto rinunciare, con dispiacere. Quest'anno impedimenti non ce ne sono stati. Così finalmente abbiamo programmato una settimana per i primi di agosto.
Ma il mio amico non è entusiasta.
Teme il riacutizzarsi di una tendinite che lo ha afflitto in passato. Teme che dopo tre anni di inattività i nostri corpi non ce la facciano più a reggere sei-otto ore di camminate quotidiane. Teme soprattutto che siamo troppo vecchi per fare queste cose.
Nella telefonata che mi ha fatto per fissare gli ultimi dettagli, mi ha detto: "Speriamo bene. Facciamola comunque, ma con la consapevolezza che sarà la nostra ultima uscita."
Io non ho questa certezza, anzi mi pare di poter continuare ancora, riducendo la durata delle camminate e le mete da raggiungere, per tener conto delle nostre minori forze, ma comunque regalandoci questa possibilità.
Ma siamo in due.
La vecchiaia dell'uno incide anche sull'altro.
La vecchiaia di chi ci sta vicino diventa anche la nostra.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi dei due mesi precedenti. Dal 2019 scrivo soltanto una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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