24 luglio 2020

La solitudine dei vecchi (20-083)

La solitudine dei vecchi. (20-083)
Se ne parla tanto. Con gran dispiegamento di volontari che vanno a far visita agli anziani, fanno loro piccoli servizi, tengono loro compagnia.
Ma i vecchi non hanno bisogno di compagnia, di visite.
Hanno bisogno d'altro.
Di condivisione della loro situazione.
E questa non gliela fornisce nessuno. Semplicemente perchè è impossibile.

Soprattutto i più vecchi si trovano come separati dal resto della società, perchè molto vicini alla morte, che cambia ogni prospettiva. E anche perchè sono sempre più bisognosi d'aiuto: infatti sono nella fase di perdita consistente di autonomia.
I 'molto vecchi' si trovano come d'innanzi a un ponte tibetano, quello con un'unico filo per poggiare i piedi e due cavi per attaccarsi con le mani. Lo devono cominciare a percorrere, sapendo che a un certo punto scivoleranno  nel dirupo e tutto finirà.
Le altre età non capiscono, sono lontane dal ponte, si affacendano su una sponda, proprio mentre i vecchi muovono i primi passi in quella situazione di grande difficoltà che è la vecchiaia estrema.
Pertanto sono soli.
Soli di fronte all'ultima esperienza della vita.
La più difficile.
Altro che bisogno di compagnia!

(I grandi vecchi potrebbero trovar conforto in altri compagni di vita simili a loro; eppure non lo fanno. Perchè?)


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi dei due mesi precedenti. Dal 2019 scrivo soltanto una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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