La
solitudine dei vecchi. (20-083)
Se
ne parla tanto. Con gran dispiegamento di volontari che vanno a far
visita agli anziani, fanno loro piccoli servizi, tengono loro
compagnia.
Ma
i vecchi non hanno bisogno di compagnia, di visite.
Hanno
bisogno d'altro.
Di
condivisione della loro situazione.
E
questa non gliela fornisce nessuno. Semplicemente perchè è
impossibile.
Soprattutto
i più vecchi si trovano come separati dal resto della società,
perchè molto vicini alla morte, che cambia ogni prospettiva. E anche
perchè sono sempre più bisognosi d'aiuto: infatti sono nella fase
di perdita consistente di autonomia.
I
'molto vecchi' si trovano come d'innanzi a un ponte tibetano, quello
con un'unico filo per poggiare i piedi e due cavi per attaccarsi con
le mani. Lo devono cominciare a percorrere, sapendo che a un certo
punto scivoleranno nel dirupo e tutto finirà.
Le
altre età non capiscono, sono lontane dal ponte, si affacendano su
una sponda, proprio mentre i vecchi muovono i primi passi in quella
situazione di grande difficoltà che è la vecchiaia estrema.
Pertanto
sono soli.
Soli
di fronte all'ultima esperienza della vita.
La
più difficile.
Altro
che bisogno di compagnia!
(I
grandi vecchi potrebbero trovar conforto in altri compagni di vita
simili a loro; eppure non lo fanno. Perchè?)
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una
sintesi dei due mesi precedenti. Dal 2019 scrivo soltanto una sintesi
annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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