Una
pagina di sei anni fa. (20-066)
Ristampo
talvolta pagine dei primi anni di diario.
O perchè poco lette.
O perchè particolarmente significative.
Nonno:
un ruolo sociale. (14-141)
Quando
si diventa anziani, si cessa di lavorare. E si perde il ruolo
sociale. Si perde cioè la propria parte di contributo alla società.
Ma
si diventa anche nonni, spesso. Ai più sembra quasi di rinchiudersi
entro un guscio, quello della famiglia. Siamo felici di diventare
nonni, ma dispiaciuti di perdere il nostro ruolo nella costruzione
della società. Ci sembra quasi di essere sprecati in questo nuovo
ruolo di accudimento dei nipoti.
Non
è così.
Occuparsi
di un nipote non è solo far da supplenti alle carenze della società
nell'assistenza all'infanzia. È molto di più, se lo si interpreta
correttamente. I bambini da zero a tre anni hanno enormi possibilità.
Se ricevono l'affetto dei nonni, che giocano con loro, che li
accompagnano al parco giochi, che vivono una parte di vita con loro,
saranno sicuramente dei cittadini migliori. Più equilibrati,
più disposti a vivere con gli altri, pieni di valori civili. Tutto
ciò glielo possono trasmettere i nonni. E se ciò accadrà saranno
anche bambini più intelligenti (l'intelligenza fra zero e tre anni
si sviluppa soddisfacendo i bisogni affettivi).
Noi
nonni abbiamo un'occasione unica, quella di contribuire a costruire
un nuovo essere umano e a inserirlo nella società.
Straordinario
ruolo sociale, quello dei vecchi-nonni.
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una
sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi
annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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