18 giugno 2020

Una pagina di sei anni fa (20-066)

Una pagina di sei anni fa. (20-066)
Ristampo talvolta pagine dei primi anni di diario. 
O perchè poco lette. 
O perchè particolarmente significative.

Nonno: un ruolo sociale. (14-141)
Quando si diventa anziani, si cessa di lavorare. E si perde il ruolo sociale. Si perde cioè la propria parte di contributo alla società.
Ma si diventa anche nonni, spesso. Ai più sembra quasi di rinchiudersi entro un guscio, quello della famiglia. Siamo felici di diventare nonni, ma dispiaciuti di perdere il nostro ruolo nella costruzione della società. Ci sembra quasi di essere sprecati in questo nuovo ruolo di accudimento dei nipoti.
Non è così.
Occuparsi di un nipote non è solo far da supplenti alle carenze della società nell'assistenza all'infanzia. È molto di più, se lo si interpreta correttamente. I bambini da zero a tre anni hanno enormi possibilità. Se ricevono l'affetto dei nonni, che giocano con loro, che li accompagnano al parco giochi, che vivono una parte di vita con loro, saranno sicuramente dei cittadini migliori. Più equilibrati, più disposti a vivere con gli altri, pieni di valori civili. Tutto ciò glielo possono trasmettere i nonni. E se ciò accadrà saranno anche bambini più intelligenti (l'intelligenza fra zero e tre anni si sviluppa soddisfacendo i bisogni affettivi).
Noi nonni abbiamo un'occasione unica, quella di contribuire a costruire un nuovo essere umano e a inserirlo nella società.
Straordinario ruolo sociale, quello dei vecchi-nonni.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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