06 maggio 2020

Un bel sogno (20-049)

Un bel sogno. (20-049)
Un sogno piacevole, nonostante riguardasse la morte di un congiunto.
Ero come in un pranzo di festa, forse fuori casa, eravamo una ventina di parenti e amici. 
Fra questi un mio vecchio zio, morto ormai da una decina d'anni. Non so se la festa riguardasse lo zio. Fatto sta che in un particolare momento si è messo a cantare, forse l'aria di un'opera (ne era appassionato). Grandi applausi e affetto. Passa un poco di tempo, il pranzo era finito. Qualcuno si alza, si scambiano i posti. E lui va a sedersi proprio al mio posto, mentre io mi ritrovo vicino al suo precedente.
Si parla. Lui parla.
A un certo punto lo zio si accascia, senza lamenti.
Appare a tutti che sia morto.
Non ci sono scene di dolore, di disperazione (lo zio era molto vecchio). Piuttosto, di ammirazione per la sua uscita tranquilla dalla vita, dopo un'esistenza così lunga.
La sensazione era di serenità.


Forse ho prefigurato la mia di morte, come vorrei che fosse.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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