27 dicembre 2019

Solitudine (19-149)

Solitudine. (19-149)
Fra le paure che nutrono i più anziani c'è quella dell'abbandono e della solitudine. 
Lo scrive Enzo Bianchi nel suo libro sulla vecchiaia, che ho più volte citato (vedi n. 19-142 e seguenti).
È un sentimento che in questo momento non provo.
Pensando alla situazione di un monaco (come è Bianchi) lo trovo comprensibile: anziano e senza famiglia, nè figli, un monaco è legato soprattutto ai confratelli e agli amici. Questi ultimi però diventando vecchi si diradano, vuoi per difficoltà di movimento, vuoi perchè muoiono. E i confratelli mi figuro che siano come dei parenti alla lontana.

Per me la situazione è ben diversa: ho figli e nipoti. E una compagna.
Più avanzo nella vecchiaia e più mi rendo conto che vivere in due è una fortuna; non tanto per l'oggettivo aiuto materiale in molte occasioni pratiche; bensì perchè la consuetudine quotidiana a un dialogo, a una interlocuzione, ad accordi e scambi, a piccoli e grandi compromessi di vita, stimola la psiche.
Vivere la vecchiaia in coppia è un autentico massaggio rivitalizzante dello spirito.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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