06 dicembre 2019

Agli uffici dell'unità sanitaria locale (19-136)

Agli uffici dell'unità sanitaria locale. (19-136)
Mi sono recato ieri pomeriggio alla mia Usl, per fissare un esame ecografico. Solo cinque persone erano in coda: tutti anziani. L'impiegata era paziente e cercava di venir incontro a ognuno. Per tutti si trattava dello stesso problema: un esame da fare, per il quale non vi era posto entro breve tempo, oppure se vi era disponibilità era necessario spostarsi in provincia.
Ho riflettuto.
È possibile che noi anziani dipendiamo da esami su esami? Analisi, visite specialistiche, ecografie, tac, risonanze ...
Verrebbe da dirsi: ma non vuoi rassegnarti che ormai sei alla fine?
È avvilente quanto siamo medicalizzati noi anziani e da quanti farmaci dipendiamo. Ho il dubbio che tutto ciò non migliori le cose, ma semplicemente accompagni la malattia.
Non ritorno sulla mia idea che vecchiaia e malattia non sono sorelle. Anche se vedendo chi frequenta le Usl verrebbe da pensare il contrario.
Mi viene da pensare: non basterebbe un bravo medico che individuasse il problema e cercasse di superarlo, modificando lo stile di vita dell'anziano?

Finalmente è arrivato il mio turno e mi hanno fissato una data per l'ecografia. 
Evviva era la quarta volta che tentavo!
Predico bene, ma razzolo male!


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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