Un'altra pagina di 5 anni fa. (19-137) (07/12/19)
Continuo di tanto in tanto a riportare pagine di diario ormai lontane nel tempo.
Inizialmente perchè erano pagine che non erano state lette da nessuno. Poi per fare un confronto con le idee di adesso: per vedere quanto siano cambiate. O anche per verificare se sono rimaste le stesse.
Continuo di tanto in tanto a riportare pagine di diario ormai lontane nel tempo.
Inizialmente perchè erano pagine che non erano state lette da nessuno. Poi per fare un confronto con le idee di adesso: per vedere quanto siano cambiate. O anche per verificare se sono rimaste le stesse.
Segreti.
(14-140) (17/07/14)
Vecchi
e giovani sono diversi. Ovvio. Ma sono più che diversi.
Appartengono letteralmente a specie diverse. In una pagina di diario
dell'anno scorso scrivevo che noi vecchi siamo degli alieni.
Continuo
a pensarla così ...
Per
un vecchio, soprattutto di ultima fase, il presente è la morte.
Nei
contatti fra generazioni giovani e vecchie questa è una difficoltà.
Noi vecchi ameremmo poter parlare apertamente della nostra fine. Un
po' per esorcizzarla, un po' per abituarci all'idea. E anche perchè
è la nostra condizione. La condizione di esseri umani prossimi alla
fine.
Per
i più giovani non è così. La morte è remota. È un'idea vaga. I
più giovani vivono nell'illusione di essere immortali (è uno dei
doni di Prometeo all'umanità).
I
più vecchi invece ne parlano volentieri. Il pensiero della fine non
li intristisce. Sono realisti. Il corpo fra poco non funzionerà più.
Dunque si sentono vicini alla fine.
Vecchi,
non parlatene coi giovani. Non possono capire.
Parlatene
con i vecchi. Che diventi un segreto fra vecchi.
Da
conservare gelosamente.
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