21 agosto 2019

Ri-pubblicazione (19-096)

Ri-pubblicazione. (19-096)
Scrivo nuovamente una pagina di 5 anni fa: perchè è significativa e perchè 5 anni fa non è stata letta da nessuno. Riguarda la lunghezza della vita.
Lunghezze. (14-116)
Quando arrivi a sessant'anni, ti spaventa la fine della vita ormai prossima.
Errore.
La fine della vita non è affatto prossima.
Certo, ti può capitare una malattia grave e puoi morirne. Ma non è detto. Allora il tempo che ti resta è ancora molto.
È oggettivamente molto.
Ciò che ci fa vivere male la cosa è che quel tempo (insisto a dirlo, lungo) è l'ultimo.
Perciò alcuni, forse la maggior parte, non se lo vivono in pienezza, perchè lo guardano attraverso il filtro della sua ultimità. Siccome è l'ultimo, si perde la cognizione della sua lunghezza. Ci si concentra sul fatto che, dopo, c'è la fine.
Se invece ci si scorda che è l'ultimo, si vive una nuova lunga fase della propria vita, uguale, nè più nè meno, agli ultimi vent'anni che si sono appena vissuti.
Se si riflette un poco, i nostri ultimi vent'anni, sono un tempo denso di avvenimenti, di fasi diverse, molto lungo.
Ecco, quello che ci aspetta è un tempo simile. Di una densità simile.
Di una lunghezza simile.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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