Morte.
(19-060)
Alcuni
giorni fa ho scritto di come il pensiero della morte non mi sfiori
ancora, nonostante il decesso di una coetanea (vedi 19-056 e -57) e
nonostante abbia una speranza di vita di meno di dieci anni.
Ne ho
parlato col mio amico, lamentando il fatto che la coscienza della
morte stenti a entrare nella mia vita. Lui ha ribaltato le mie
considerazioni, valutandole anzi un'ottima cosa:
"Ti permette di
vivere meglio anche gli ultimi anni di vita!" ha sostenuto.
Mi
torna in mente l'ottimo libro di U. Curi Via di qua. A partire
dal titolo, appunto, via di qua.
È
tutto ciò che possiamo dire.
Alla
fine della vita andremo via di qua. Il dove è inconoscibile.
Non
ricordo più dove ho letto un altro pensiero (forse ancora in Curi):
tutto quel che possiamo dire della vita è che finisce con la morte.
Non possiamo sapere se dopo c'è o non c'è un altro luogo in cui
stare.
Non
è un problema di fiducia o pessimismo.
È
radicalmente impossibile saperlo.
(Mi torna in mente anche una frase dell'attrice Anna Marchesini, defunta l'anno scorso: era così curiosa della vita che era curiosa anche della morte)
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del
bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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