Il
Manifesto "Cibo per la Salute" (Food for Health). (19-059)
Mi
occupo di cibo e agricoltura da quasi cinquant'anni. Prima per
interesse culturale, poi negli ultimi 10 anni, per motivi di salute.
Leggo molto, non in modo sistematico, ma cogliendo gli stimoli che
trovo in libreria o nella rete.
Ho
sempre pensato che la scelta del cibo fosse una questione
individuale, privata e che se uno sceglieva cibo sbagliato, ciò
fosse dovuto a una scarsa conoscenza. Finchè mi sono imbattuto in
alcuni libri: In Difesa del Cibo,
Siete Pazzi a Mangiarlo, I Padroni del Cibo, I
Signori del Cibo. Soprattutto quest'ultimo (di Stefano Liberti)
ha cominciato a spostare il mio interesse dalle questioni
nutrizionali alla produzione industriale. Sempre più mi sono
convinto che la manipolazione del cibo che viene fatta da grandi
organizzazioni multinazionali sia il nocciolo della questione. Con
l'aiuto di governi consenzienti, organizzazioni commerciali
internazionali, banca mondiale, fondo monetario internazionale la
produzione del cibo si sta deteriorando inesorabilmente, per
l'interesse economico di pochi.
Insomma
la questione cibo è un problema squisitamente politico, anche se mi
mancava una chiara connessione fra ciò che si mangia e le decisioni
dei padroni del cibo.
L'ho
trovato!
Per
puro caso ho letto l'ultimo libro di Vandana Shiva (Cibo e salute
2018): una bomba!
Il
libro contiene anche il Manifesto Cibo per la Salute,
elaborato a Firenze nel 2018 da un gruppo di una ventina di studiosi
internazionali, in parte anche italiani.
Si
tratta del più lucido, approfondito, documentato (350 citazioni),
innovativo "gruppo di idee" sullo stato del cibo a livello
mondiale.
A sancire la completezza del documento è una serie di
proposte per istituzioni locali, nazionali e sovranazionali atte a
cambiare lo stato delle cose.
Nel
manifesto sono indicate, senza mezzi termini, le cause del
deterioramento del cibo a livello mondiale: dai paradigmi di pensiero
che sottostanno a certa ricerca scientifica, alla costruzione di
organismi internazionali che nei fatti impoveriscono popolazioni e
cibo, privandoli della sovranità alimentare, dallo strapotere di
multinazionali dedite esclusivamente al massimo profitto immediato
alla perdita di biodiversità nella natura, nell'agricoltura, nel
cibo.
Ne
scriverò diffusamente in una prossima pagina.
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del
bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Nessun commento:
Posta un commento