28 aprile 2019

Spostarsi (19-050)

Spostarsi. (19-050)
Per le vacanze di Pasqua, mio figlio è andato qualche giorno in Slovenia, uno stato europeo che confina con la regione nella quale vivo. La figlia di mia moglie è da tempo che pensa di trasferirsi (Slovenia, Svizzera, Nuova Zelanda). L'altro figlio di mia moglie si è ormai stabilito definitivamente a Berlino. Quando ero più giovane anch'io mi recavo volentieri in luoghi lontani dal mio paese, per le vacanze. I giovani amano spostarsi o per vacanza o per fissare una nuova residenza.
Adesso che sono vecchio io non amo più fare questi viaggi. Nè tantomeno cambiare regione o stato di residenza.
C'entra sicuramente la fatica di viaggiare, che da vecchio sento di più.
C'entra anche il timore di affrontare situazioni nuove, abitudini diverse, incontrare gente completamente sconosciuta.
Forse il tutto è anche dovuto a una tendenza a limitare l'orizzonte dei propri interessi e di conseguenza dei propri spostamenti. Non mi interessano più mete esotiche, città e orizzonti lontani. Non mi attrae un viaggio dall'altra parte del mondo.
Negli ultimi vent'anni mi sono principalmente spostato a piedi. 
Ho viaggiato con le gambe, lentamente, lasciando che il paesaggio mutasse piano piano e progressivamente.
Ora lo considero il modo migliore per viaggiare.

Penso che sia una questione di vecchiaia.



(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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