Spostarsi.
(19-050)
Per
le vacanze di Pasqua, mio figlio è andato qualche giorno in
Slovenia, uno stato europeo che confina con la regione nella quale
vivo. La figlia di mia moglie è da tempo che pensa di trasferirsi
(Slovenia, Svizzera, Nuova Zelanda). L'altro figlio di mia moglie si
è ormai stabilito definitivamente a Berlino. Quando ero più giovane
anch'io mi recavo volentieri in luoghi lontani dal mio paese, per le
vacanze. I giovani amano spostarsi o per vacanza o
per fissare una nuova residenza.
Adesso
che sono vecchio io non amo più fare questi viaggi. Nè tantomeno
cambiare regione o stato di residenza.
C'entra
sicuramente la fatica di viaggiare, che da vecchio sento di più.
C'entra
anche il timore di affrontare situazioni nuove, abitudini diverse,
incontrare gente completamente sconosciuta.
Forse
il tutto è anche dovuto a una tendenza a limitare l'orizzonte dei
propri interessi e di conseguenza dei propri spostamenti. Non mi
interessano più mete esotiche, città e orizzonti lontani. Non mi
attrae un viaggio dall'altra parte del mondo.
Negli
ultimi vent'anni mi sono principalmente spostato a piedi.
Ho
viaggiato con le gambe, lentamente, lasciando che il paesaggio mutasse
piano piano e progressivamente.
Ora
lo considero il modo migliore per viaggiare.
Penso
che sia una questione di vecchiaia.
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del
bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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