03 aprile 2019

Epilogo (19-040)

Epilogo. (19-040)
E' dal 2007 che ho problemi alla prostata.
Ne ho seguito l'evoluzione (è quasi sempre aumentata di volume), mi sono recato ogni anno dallo specialista. Ma non ho mai voluto assumere i farmaci che mi prescriveva. Ho cercato di curarmela in altri modi, con la dieta, con prodotti erboristici, con prodotti di altre culture.
Niente da fare: l'aumento di volume e l'aumento del Psa sono continuati progressivamente, raggiungendo il massimo due anni fa. E contemporaneamente è aumentata la difficoltà di orinare: è ovvio che l'aumento delle dimensioni dell'organello comprime sempre più l'uretra, rendendo difficoltosa l'uscita dell'urina.
Alla fine è successo ciò che temevo: una notte (è la notte il momento più difficile) si è bloccato il flusso, non sono (quasi) riuscito a orinare.
Panico.
Che fare? Andare in pronto soccorso e farsi infilare un catetere? E poi? Quanto tenerlo? E, dunque, farsi operare con urgenza? Quella notte mi sono alzato cinque o sei volte, perchè lo stimolo continuava a esserci, dato che l'urina continuava a formarsi in vescica e non aveva quasi sbocco. Un poco di urina sono riuscito a farla, fino ad arrivare al mattino. La situazione è leggermente migliorata (la posizione eretta invece che coricata facilita l'operazione).
Ho rispolverato le vecchie prescrizioni di tutti gli urologi che mi hanno visitato in 12 anni e ho trovato un farmaco costante e un consiglio costante: se vuoi migliorare l'uscita dell'urina puoi usare la tamsulosina. Si tratta di un farmaco che rilassa la muscolatura liscia di vescica, prostata e uretra: permette il deflusso senza intervenire sulla causa dell'ingrossamento della prostata (che è ignota).
Mi sono rassegnato e nonostante la mia sfiducia nei farmaci chimici, mi sono adattato.
Così ho assunto la tamsulosina. 
La situazione è nettamente migliorata: ora riesco a urinare, sia pure lentamente. 
Purtroppo il farmaco su di me ha l'effetto di lasciarmi in uno stato fastidioso di debolezza, senza forze (astenia).
Ovvio a questa situazione con un caffè. E con l'ora di assunzione: infatti se assumo il farmaco a mezza mattinata, l'astenia compare dopo 9-12 ore, in piena notte e quindi non lo avverto.
Devo fare una visita specialistica a metà mese.
E lì deciderò.
Operazione?
E quale?


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

Nessun commento:

Posta un commento