31 marzo 2019

Serve più cultura (19-039)

Serve più cultura. (19-039)
Nessuno meglio di un medico di base ha conoscenza di come vive, si ammala e muore la gente.
Una buona conoscente, appunto medica di base, mi dice che non le capita di rado assistere a pazienti che muoiono. La colpisce soprattutto la morte delle persone molto anziane. Perchè spesso i parenti non accettano la fine del parente, neppure quando questo è molto in là negli anni. Neppure quando i segni della fine imminente sono numerosi. Neppure se il paziente manifesta oggettivamente la sua propensione a finire la vita: per esempio smettendo di mangiare.
La medica, proprio per questa vicinanza col fine vita, dice una cosa ovvia: la vita ha un inizio e una fine. Tutto ciò è naturale: naturale l'inizio ed estremamente naturale la fine.
L'atteggiamento dei parenti (e spesso anche dei vecchi) la fa arrabbiare, proprio per questa mancanza di ragionevolezza: è tutto finito, perchè continuare ad accanirsi?

La nostra società è gravemente carente di cultura della fine.



(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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