Rabbia.
(19-005)
Prima
o poi doveva accadere.
Era
facile prevederlo ed è accaduto.
Un
buon conoscente, persona colta e impegnata, ha avuto un infarto. Non
è vecchio: non ha ancora sessant'anni.
Erano
anni che cercavamo di mandargli segnali sul suo stile di vita.
Sigarette, vino, pizza, carne e soprattutto dolci, erano da lui
consumati quotidianamente, senza moderazione.
Senza
avere coscienza che il loro consumo è importante per scegliere fra
salute e malattia, soprattutto nella seconda parte della vita.
L'infarto
non è stato pesante. Si è trasformato in un robusto segnale. Ma
temo che verrà preso solo in senso limitato. È probabile che
il conoscente smetterà di fumare, mentre per quanto riguarda il cibo la
saracinesca della comprensione è rigorosamente abbassata.
E
basterebbe leggere Caldwell Esselstyn o Dean Ornish, sull'influenza
del cibo sulle malattie cardiache.
Che rabbia!
(E'
mai possibile che la gente non si interroghi sugli effetti di ciò
che mangiamo? Eppure in 70 – 80 anni di vita facciamo transitare
per il nostro corpo circa 50 tonnellate di cibo. Se è di
qualità sbagliata gli effetti sulla salute sono devastanti.)
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del
bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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