Soluzioni.
(18-112)
Riporto
dal sito di Diego Bonifazi, assistente sociale di Roma, un scritto
su:
La
quarta età. Invecchiamento consapevole.
“... Se
un anziano si ritrova tutto il giorno in casa da solo, si pensa che
l'unica alternativa sia uno spostamento in una casa di riposo, mentre
invece, anche se poco pubblicizzati, da anni sono presenti in tutto
il territorio nazionale centri diurni per anziani (centri con
attività dal mattino al pomeriggio, con organizzazione
funzionale al raggiungimento degli obiettivi di socializzazione e di
aggregazione dell'anziano utente, che diventa egli stesso risorsa del
territorio); che permettono all'anziano di trascorrere la giornata in
compagnia dei coetanei, e alla famiglia di lavorare o comunque
svolgere le proprie attività...”
L'autore
scrive di quarta età, quella della perdita di autonomia, quella in
cui, come per i bambini, la famiglia deve collocare in qualche modo
l'anziano, mentre gli altri membri sono al lavoro.
Non
ho mai visitato uno di tali centri, anche se anni addietro ne avevo
avuto notizia.
Il
sistema mi pare buono.
Ma dubito che un anziano, soprattutto se poco
autosufficiente, accetti tranquillamente di frequentare un tale asilo
per vecchi.
A quell'età anche un semplice spostamento (da casa
all'asilo) diventa faticoso e problematico, per non parlare della
difficoltà psicologica di inserirsi in un ambiente nuovo o, ancor
prima, di accettare una tale soluzione.
Perchè
in età molto avanzata l'orizzonte si riduce a quello della propria
casa, per non dire della propria stanza.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni
private:
holgar.pd@gmail.com
)
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