16 agosto 2018

Soluzioni (18-112)

Soluzioni. (18-112)
Riporto dal sito di Diego Bonifazi, assistente sociale di Roma, un scritto su:
La quarta età. Invecchiamento consapevole.

... Se un anziano si ritrova tutto il giorno in casa da solo, si pensa che l'unica alternativa sia uno spostamento in una casa di riposo, mentre invece, anche se poco pubblicizzati, da anni sono presenti in tutto il territorio nazionale centri diurni per anziani (centri con attività dal mattino al pomeriggio, con  organizzazione  funzionale al raggiungimento degli obiettivi di socializzazione e di aggregazione dell'anziano utente, che diventa egli stesso risorsa del territorio); che permettono all'anziano di trascorrere la giornata in compagnia dei coetanei, e alla famiglia di lavorare o comunque svolgere le proprie attività...”
 
L'autore scrive di quarta età, quella della perdita di autonomia, quella in cui, come per i bambini, la famiglia deve collocare in qualche modo l'anziano, mentre gli altri membri sono al lavoro.
Non ho mai visitato uno di tali centri, anche se anni addietro ne avevo avuto notizia.
Il sistema mi pare buono.
Ma dubito che un anziano, soprattutto se poco autosufficiente, accetti tranquillamente di frequentare un tale asilo per vecchi
A quell'età anche un semplice spostamento (da casa all'asilo) diventa faticoso e problematico, per non parlare della difficoltà psicologica di inserirsi in un ambiente nuovo o, ancor prima, di accettare una tale soluzione.
Perchè in età molto avanzata l'orizzonte si riduce a quello della propria casa, per non dire della propria stanza.


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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