Dolci.
(18-091)
Su
questo diario ho scritto più volte sull'alcol. Per ricordare che i
prodotti alcolici devastano la vita. Non solo l'alcol è cancerogeno,
ma influisce sullo stato di salute degli ultimi anni, su molti piani,
compresa la demenza senile (vedi 18-068).
Ho
scritto anche più volte sui cibi animali, soprattutto dopo la presa
di posizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (due anni fa)
che ha sancito che la carne insaccata e conservata è sicuramente
cancerogena (e quella rossa
fresca è probabilmente cancerogena).
Mi sono soffermato poco sui dolci, se non per dire che facevo gran
fatica a privarmene.
Il
gusto dolce è sempre stato ricercato dall'uomo, come sinonimo di
“commestibile”. Ma di cibo dolce in natura ce n'è poco. Prima
della scoperta dell'estrazione dello zucchero dalla barbabietola (XIX
secolo) i dolcificanti erano solo il miele e lo zucchero di canna,
entrambi costosi e rari (almeno in occidente).
Le
generazioni che hanno preceduto la nostra, a parte le ultime tre,
hanno conosciuto poco il cibo dolce: ed era sempre dolce della
frutta. Alla fine del XIX secolo in Italia si consumavano circa 3 kg
di zucchero all'anno a testa. Oggi se ne consumano più di trenta!
Insomma
il cibo dolce, i dolci
come li intendiamo noi
sono entrati molto tardi nell'alimentazione umana. Sicuramente erano
assenti nel paleolitico.
Il
cibo dolce, che non sia la frutta, non pare compatibile con la nostra
fisiologia. Soprattutto lo zucchero propriamente detto.
Invece
nell'alimentazione moderna lo zucchero è presente in modo massiccio:
lo assumiamo direttamente, ma anche indirettamente. Infatti i cibi confezionati industriali lo
contengono spesso fra i propri ingredienti, anche in alimenti
insospettabili (come la passata di pomodoro, per esempio). Del resto
se consumiamo un etto di zucchero al giorno a testa, dovremo pur
ricavarlo da qualcosa visto che nessuno di noi si mangia zucchero a
cucchiaiate!
Purtroppo
ci siamo abituati: o
meglio ci hanno abituato.
L'industria ci ha abituato. Perchè lo zucchero è un ingrediente che
costa poco, è un conservante, solletica il nostro palato, crea
dipendenza.
Non
sono un esperto, ma temo che lo zucchero che incameriamo
quotidianamente crei infiammazione intestinale e dunque infiammazioni
negli altri organi.
Ho
provato a stare senza cibi dolci per una decina di giorni: ci si
riesce, ma occorre gran forza di volontà, perchè siamo
letteralmente assediati da cibo dolce.
Del
resto la piramide alimentare italiana consiglia di assumere dolci una
o due volte alla settimana!
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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