Dieci
anni. (18-080)
Quindici
anni fa, aprii una piccola società per avviare un'attività
commerciale.
L'ho
chiusa l'anno scorso.
Molti
sono i documenti accumulati di un decennio e mezzo: fatture, bilanci,
inventari, rendiconti bancari, prime note eccetera. Il mio
commercialista mi ha detto che devo conservare quelli degli ultimi
dieci anni: gli altri posso gettarli; non ho nessun obbligo di
conservazione.
E
così al momento della chiusura feci un bel repulisti:
eliminando chili e chili di carte, che conservavo in cantina.
Con
molta soddisfazione.
Preso
dalla stessa determinazione ho affrontato ricordi, fascicoli,
documenti della mia vita passata che avevo relegato in cantina.
Quando
qualcosa finisce in quel luogo è inutile farsi illusioni: non ci
servirà più.
Inutile
conservarlo. E invece siamo portati a conservare di tutto (io almeno)
.
Ho eliminato raccolte di carte automobilistiche risalenti a trenta
o più anni fa, copie di giornali che ho prodotto nel passato o sui
quali ho scritto, vecchi libri scolastici, fascicoli di documenti
sparsi riguardanti mie vecchie passioni: la cremazione, la
spiritualità, l'ateismo, gli organismi geneticamente modificati,
l'insegnamento, eccetera eccetera.
Seguendo
gli obblighi derivanti dalla chiusura delle società, si dovrebbe
fare lo stesso nella nostra vita, specialmente da anziani.
Eliminare
carte, ricordi, oggetti, memorie più vecchi di dieci anni.
Dieci
anni sono tanti.
Se
qualcosa non lo cerchiamo più da un decennio, significa che per noi
non conta più.
(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni
private:
holgar.pd@gmail.com
)
Nessun commento:
Posta un commento