Se
non ora, quando? (18-069)
(Rubo
questa frase del Talmud ebraico per piegarla però al mio discorso.)
Da
vecchi la nostra struttura psicologica è ormai definita. Quasi
cristallizzata.
Rigida.
E
così ogni vecchio si muove nella realtà secondo schemi assunti in
tutta una vita.
Spesso secondo schemi legati al modo di sopravvivere
senza danno in età infantile e giovanile.
Passati
tanti anni, gli schemi resistono, anche se non sono più utili, anzi
potrebbero essere dannosi. Diventano automatismi senza nessun legame
con le necessità della vita presente.
È
che spesso uno non si accorge di ciò.
Così
anch'io.
Ho
imparato da bambino a evitare i conflitti, a sopportare le offese,
costruendo di me un'immagine di buona persona. All'inizio mi
serviva, evidentemente. Tutto ciò mi è costato e continua a
costarmi.
Oggi
ne vale la pena? Tutto è così automatico che non so più dire a che
cosa mi serva.
E
nelle relazioni mi danneggia: me ne sto accorgendo adesso.
Ho
deciso di intervenire. E di esprimere subito i disagi che il
comportamento altrui mi procura, senza sopire le mie reazioni.
Voglio
proprio vedere che cosa succede.
Sono
così vecchio (72 anni), che se non lo faccio adesso non lo farò mai
più.
Alla
mia età mi son detto: se non ora, quando?
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni
private:
holgar.pd@gmail.com
)
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