Curriculum.
(18-064)
Negli
ultimi mesi ho inviato alcuni scritti a due associazione e un
giornale per proporre loro le mie idee sull'alimentazione. Ho
accompagnato il tutto con il mio curriculum.
Ho
più di settant'anni e così si tratta di un elenco lungo di cose
fatte.
Due
destinatari mi hanno ignorato; uno invece ha accettato. Ho saputo per
vie traverse che chi ha accettato è stato molto colpito dal mio
curriculum.
Se
uno è vecchio e nella vita si è dato da fare, inevitabilmente le
esperienze fatte (di lavoro, di studio, eccetera) sono molte. Mi
sembra ovvio: non meno gran vanto per lo stupore che può destare
l'elenco delle cose fatte nella mia vita. Qualche anno fa dicevo che
quando si approda alla vecchiaia è come se si fossero vissute 3-4
vite.
Nello
scrivere i fatti della mia vita mi sono accorto che bisogna
cominciare a sfoltirli: non si può raccontar tutto, anche perchè
alcune esperienze non sono attinenti alla ragione per cui si invia la
propria carriera.
Mi
sono anche accorto che alcune esperienze stanno sbiadendo:
cioè non sono più patrimonio della mia vita.
Infine,
anche i fatti importanti, le conoscenze acquisite, ma poi non
coltivate da 5 o 10 anni, scivolano via: non fanno più parte di me.
Confesso
che eliminare pezzi di curricolo mi ha dato un senso di liberazione!
Le
esperienze passate ci appesantiscono. Meglio vivere la vecchiaia nel presente.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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