Temo
di non farcela. (18-023)
Con
questa frase concludevo la pagina di ieri.
Temo
di non farcela a vivere gli ardui compiti della vecchiaia.
Mi
manca sempre più il tempo, per essere al passo con la vecchiaia,
perchè avrei bisogno di più tempo per assolvere gli impegni di
quest'età. E mi mancano le motivazioni per intraprendere ciò che
ritengo giusto fare (per esempio disfarmi di tutto ciò che ho
accumulato nella mia vita, e così rimando). Mi manca anche il
coraggio per affrontare lavori gravosi (per esempio vendere quelle
mie cose che hanno un qualche valore, e ne avrei bisogno per fare un
pò di denaro). Vedo di stare perdendo abilità, tenuta, tenacia.
Ma,
ciò che è peggio, di alcune facoltà non mi rendo conto di perderle
(per esempio sono meno presente e meno lucido nei rapporti
con la gente).
Cinque
anni fa in una pagina (n. 150, anno 2013) avevo detto che la
vecchiaia non è roba per donnette (mi scusai subito della
battuta sessista e falsa, ma che rende bene l'idea). Intendevo dire
che si tratta di un'età impegnativa che necessita di grande forza di
carattere.
Non
potevo immaginare che avanzando con l'età si perde proprio la forza
di carattere!
Ecco
le difficoltà aggiuntive del vivere l'ultima età.
Di fronte ad
esse, mi scoraggio e temo di non farcela.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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