25 dicembre 2017

Vecchiaia e medicine (17-197)

Vecchiaia e medicine. (17-197)
In farmacia: due clienti prima di me si attardano lungamente al bancone del negozio, facendo ingrossare la fila e sbuffare gli altri clienti in attesa. Finalmente se ne vanno. Stupore: ciascuno dei due esce con una autentica sporta di medicinali, 15 - 20 scatole di farmaci.
Si tratta di due anziani.
È sbalorditiva la quantità di farmaci consumati dagli anziani. Che volentieri si adattano a prendere pastiglie su pastiglie. È ancor più sbalorditiva la facilità con la quale i medici di base le prescrivano.
La motivazione ufficiale è: la vita si è allungata, in vecchiaia compaiono molte malattie, dunque, se si vuole sopravvivere da vecchi, è necessario assumere degli aiuti.
Cioè dei farmaci.
Non posso non pensare all'esperienza del cardiochirurgo Caldwell Esselstyn cominciata nel 1985 (e a quella di Dean Ornish, poco più tarda).
Stanco di continuare ad operare cuori, che poi continuavano ad ammalarsi, avviò un esperimento con una ventina dei suoi pazienti gravemente cardiopatici. Togliendo ad essi tutti i farmaci e coinvolgendoli in una prevenzione basata sulla dieta vegetariana (con pochissimi grassi). L'esperimento si protrasse per una decina d'anni. Negli otto anni precendenti l'avvio dell'esperimento, i venti pazienti avevano subito cinquanta eventi cardiaci importanti (infarto, angina, by-pass, ictus, eccetera).
Negli 11 anni anni successivi all'inizio dell'esperimento non si verificò nessun incidente cardiaco. Ed erano tutti ancora vivi!
Farmaco in greco significa medicina, ma anche veleno.
Ho detto tutto.


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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