Vecchiaia
e medicine. (17-197)
In
farmacia: due clienti prima di me si attardano lungamente al bancone del negozio,
facendo ingrossare la fila e sbuffare gli altri clienti in attesa.
Finalmente se ne vanno. Stupore: ciascuno dei due esce con una
autentica sporta di medicinali, 15 - 20 scatole di farmaci.
Si
tratta di due anziani.
È
sbalorditiva la quantità di farmaci consumati dagli anziani. Che
volentieri si adattano a prendere pastiglie su pastiglie. È ancor
più sbalorditiva la facilità con la quale i medici di base le
prescrivano.
La
motivazione ufficiale è: la vita si è allungata, in vecchiaia
compaiono molte malattie, dunque, se si vuole sopravvivere da vecchi,
è necessario assumere degli aiuti.
Cioè
dei farmaci.
Non
posso non pensare all'esperienza del cardiochirurgo Caldwell
Esselstyn cominciata nel 1985 (e a quella di Dean Ornish, poco più
tarda).
Stanco
di continuare ad operare cuori, che poi continuavano ad ammalarsi,
avviò un esperimento con una ventina dei suoi pazienti gravemente
cardiopatici. Togliendo ad essi tutti i farmaci e coinvolgendoli in
una prevenzione basata sulla dieta vegetariana (con pochissimi
grassi). L'esperimento si protrasse per una decina d'anni. Negli otto
anni precendenti l'avvio dell'esperimento, i venti pazienti avevano
subito cinquanta eventi cardiaci importanti (infarto, angina,
by-pass, ictus, eccetera).
Negli
11 anni anni successivi all'inizio dell'esperimento non si verificò
nessun incidente cardiaco. Ed erano tutti ancora vivi!
Farmaco
in greco significa medicina, ma anche veleno.
Ho
detto tutto.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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