Vendere.
(17-168)
Negli
ultimi due anni ho scritto che smaltire le proprie cose, prima di
morire, è un dovere, per un anziano. E ho suggerito vari stratagemmi
per farlo.
Non
ne ho seguito nessuno e sono ancora sovraccarico di oggetti.
Non
mi era ancora venuto in mente che potevo vendere alcune cose.
Nella
mia vita non ho avuto un rapporto equilibrato col denaro. Nel senso
che non è mai stato l'obbiettivo primario del mio agire. Anzi mi
facevo vanto di disinteressarmene: mi bastava il denaro per vivere.
Sembra un atteggiamento nobile: nella realtà è
una deformazione della personalità. Me ne rendo conto soltanto ora.
Giustamente,
giunto alla vecchiaia, il denaro mi manca.
Non
me ne sono mai occupato e dunque pago il prezzo del disinteresse.
Sono
arrivato al punto che mi mancano letteralmente i denari per far
fronte a tutte le necessità della vita moderna e per pagare gli
ultimi debiti. Sono costretto a cercare di vendere (per esempio) gli
oggetti d'argento ereditati dalla mia famiglia. Ma il denaro
ricavabile non mi basta a finir di pagare tutte le rate del mutuo.
Così
ho cominciato a fare un elenco di cose che potrei vendere: mobili,
quadri, libri, dischi, francobolli, monete, piatti, bicchieri,
eccetera.
Sarà
un'attività che mi terrà impegnato per molto tempo. Quasi un
piccolo lavoro.
Contemporaneamente
comincerò a liberarmi di cose che, per quanto legate a persone di
famiglia, in realtà non userò più.
Mi piace quest'altro modo di disfarmi di quanto ho accumulato!
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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