15 novembre 2017

Arrabbiarsi (17-174)

Arrabbiarsi. (17-174)
Nei primi anni di vecchiaia, mi è capitato più volte di arrabbiarmi per questioni di traffico. Allora mi ero dato un consiglio: diventare più saggio e smetterla di avere comportamenti propri dei giovani. Devo dire che mi sono dato ascolto e non mi sono più arrabbiato per quel motivo.
Ma non ho smesso di arrabbiarmi, per altri motivi.
Così qualche giorno fa parlavo con un buon conoscente, col quale condivido molti aspetti della cultura e della vita, e il discorso è scivolato sulle vaccinazioni pediadriche obbligatorie (vedi 17-088), che lui sosteneva a spada tratta.
Mi sono arrabbiato moltissimo, per i soliti luoghi comuni che emergevano dal suo discorso, per continuare a chiamare “no vacs” cittadini che non sono contrari alle vaccinazioni, ma che chiedono di essere più prudenti, di non vaccinare tutti indiscriminatamente, soprattutto di rimandare le vaccinazioni e non partire dai tre mesi di vita, e di smetterla di rendere obbligatoria una prassi che ha a che fare con le libertà di scelta del cittadino.
Non entro nel merito della discussione.
Registro soltanto che mi indigno ancora, per motivi nobili.
Ho 71 anni e ancora non mi ha preso il disinteresse per la società e le questioni di civiltà.


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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