Un peso.
(17-140)
I miei
vicini hanno compiuto da poco 89 anni, entrambi.
Sono una
buona fonte di conoscenza dell'ultima età, almeno per me.
Il
giorno del compleanno abbiamo fatto gli auguri alla signora, che si è
commossa di fronte alle nostre attenzioni. Parlando del più e del
meno a un certo punto ci ha detto:
"Ho
prospettato a mio marito l'eventualità di andare in casa di riposo!"
Lo ha
detto con rassegnazione.
Ha
aggiunto:"Ormai siamo un peso per i nostri figli."
Eppure
entrambi hanno ancora una certa autonomia. In casa si arrangiano.
Hanno
bisogno di aiuto soltanto per fare la spesa e per le visite mediche.
Nell'ultima
età si diventa un peso per qualcuno. Difficile arrivarci in piena
autonomia.
È un
aspetto della fine della vita di cui tener conto. Non so che
soluzioni prospettare se non quella dei condomini dell'Emilia, fatti
solo da anziani, in cui i più validi aiutano i meno abili (e più
anziani): in quel caso il peso per i figli diminuisce.
E per
gli altri anziani occuparsi dei condomini è una scelta (anche a
proprio vantaggio).
Non un peso.
Forse, a
occuparsi degli anziani dovrebbero essere solo altri anziani, non dei
giovani.
Non dei
figli.
Gli altri anziani li capirebbero di più.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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