Farmaci.
(17-139)
Non uso
farmaci. O meglio non uso farmaci chimici. Ho nei loro confronto una
sfiducia di fondo. Soprattutto nei farmaci che bisogna usare per
lungo tempo. Magari per tutta la vita. Temo i loro effetti
collaterali. Temo soprattutto che modifichino la "chimica"
del mio organismo, con effetti nefasti.
Prendere un farmaco che
interferisce con il tuo equilibrio è pericoloso, perchè l'organismo
deve trovare un nuovo equilibrio, al quale per genetica non è
abituato.
Il mio
nuovo medico di famiglia mi hadetto: "Se non vuoi farmaci è
perchè non ti senti più forte di loro!"
Ma che
commento è?
Facile
rispondere paragonando il corpo umano a un'auto: se si prova a
cambiar tipo di candele o tipo di benzina o lubrificante, succede un
disastro. L'organismo umano è molto più complesso di un'auto,
riesce a far fronte ai disturbi provocati da un farmaco, ma per un
tempo breve, non certo per tutta la vita.
È
incredibile la facilità con cui si prendono farmaci per mesi, anni.
Perfino decenni.
Si
preferisce eliminare un disturbo con una magica pillola, piuttosto
che impegnarsi a risolverlo andando alla radice delle sue cause. Col
risultato inevitabile che da qualche altra parte si producono danni.
Purtroppo
gli anziani sono i più grandi consumatori di farmaci.
Non
capisco se è perchè hanno rinunciato a curarsi veramente (tanto ormai si sentono prossimi alla fine) o perchè
danno per scontato che il loro organismo non funzioni più e dunque
ben vengano tutte le "pezze" che lo fanno funzionare ancora
per un pò.
Altro
che sfiducia nella loro forza!
È
rassegnazione verso la decadenza dell'organismo.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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