I miei
vicini novantenni. (17-141)
Stamattina
sull'esterno della mia porta di casa ho trovato un post-it.
Era della mia vicina anziana che mi chiedeva di passare da lei se
fossi uscito. Ho suonato è mi ha chiesto se potevo andare ad
acquistarle qualcosa al supermercato.
Ho risposto che sì, dovevo uscire, ma un pò più tardi. Mi ha
risposto che andava bene a qualunque ora. Così ho finito per tornare
da lei con gli acquisti verso le 11e30.
Ho
trovato lei e il marito mentre stavano pranzando.
Non mi sono sorpreso più di tanto.
Anch'io pranzo presto, un pò dopo mezzogiorno, solo che il loro
orario mi pareva un pò troppo anticipato. La signora quasi a
giustificarsi mi ha detto: "Pranziamo presto, per noia!"
Il
pranzo era un'occasione per far qualcosa in una mattinata in cui non
avevano nulla da fare: come tutti gli altri giorni, del resto.
Ho già
scritto sulla noia degli anziani, un paio d'anni fa. La frase della
signora mi ci fa ritornare. Con l'avanzare della vecchiaia
diminuiscono le cose da fare, diminuiscono gli interessi e gli
entusiasmi. Così per riempire un tempo vuoto anche preparare il
pranzo è un'attività, che fa passare il tempo.
Che fa sconfiggere la
noia.
Sono
sempre più convinto che ciò che fa morire sia il disinteresse per
la vita.
Finchè abbiamo interessi, viviamo.
Invece
la noia uccide.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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