La
sorella del sonno. (17-112)
Carlo
Rovelli, autore del libro L'ordine del tempo, di cui ho
scritto ieri, conclude il suo lavoro con un capitoletto dal titolo La
sorella del sonno. Si tratta di un capitolo su vita e morte,
inevitabile conclusione di un lavoro sul tempo.
Ne
riporto un brano.
È
testimonianza di un individuo non ancora formalmente vecchio, ma
prossimo ai fatidici 65 anni. E riguarda la morte.
“Penso
alla morte come a un meritato riposo. Sorella del sonno, la chiama
Bach nella meravigliosa cantata BWV 56. Una sorella gentile che verrà
presto a chiudere i miei occhi e accarezzarmi la testa.
Giobbe
è morto quando era sazio di giorni. Espressione bellissima. Anch'io
vorrei arrivare a sentirmi “sazio di giorni” e chiudere con un
sorriso questo breve cerchio che è la vita. Posso gustarne ancora,
sì; ancora della luna riflessa sopra il mare; ancora dei baci della
donna che amo, della sua presenza che dà senso al tutto; ancora dei
pomeriggi delle domeniche d'inverno, sdraiato sul divano di casa a
riempire pagine di segni e formule sognando di strappare un altro
piccolo segreto ai mille che ancora ci avvolgono… Mi piace la
prospettiva di gustare ancora questo calice d'oro; la vita che
pullula tenera e ostile, chiara e inconoscibile, inaspettata... ma ho
già bevuto molto a questo calice dolce e amaro, e se proprio ora
arrivasse l'angelo a dirmi: “Carlo, è ora”, non gli chiederei di
lasciarmi finire la frase. Gli
sorriderei e lo seguirei.”
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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