24 luglio 2017

Il tempo (17-111)

Il tempo. (17-111)
Un mese fa ho acquistato un libro: L'ordine del tempo, di Carlo Rovelli, un fisico, noto per essere anche un eccellente divulgatore (vedi 17-101).
Ho appena terminato di leggerlo. Non sono stato affatto deluso dalla lettura, anzi.
Il libretto (uso il diminutivo perchè non è molto lungo, ma è denso denso) parla del tempo dal punto di vista della fisica, ma inevitabilmente giunge a impostare anche questioni filosofiche ed esistenziali (l'ultimo capito riguarda la morte!).
L'autore non dice perchè il tempo scorra in un'unica direzione, ma imposta il problema.
E discute sul problema stesso.
Il che non è poco.

L'immagine del tempo che ci è familiare è: qualcosa che scorre uniforme e uguale in tutto l'universo. Esiste un presente che è la realtà, il passato è fisso e immutabile. Il futuro è indeterminato. La realtà scorre dal passato al presente al futuro. Questa è la struttura di base del mondo.
Non è così.
Questa è un'idea di Newton, di trecento anni fa, che è entrata a far parte del patrimonio di pensiero di tutti, ma che oggi (XXI secolo) appare infondata.

Il presente comune a tutto l'universo non esiste. Gli avvenimenti non sono tutti ordinati in passati presenti e futuri. C'è un ordine solo parziale. E vicino. Cioè esiste un presente per il nostro sistema solare o per qualcosa di un po' più distante, ma non è lo stesso presente di una galassia lontana.
Inoltre il tempo scorre a velocità diverse a seconda che siamo più vicini alla terra, in pianura, o che siamo sull'Everest o su un aereo o su una base che ruota attorno alla terra a 400 km di distanza. E dipende anche dalla velocità alla quale andiamo: più velocità, meno il tempo scorre velocemente.
Non c'è una durata unica fra due eventi, ce ne sono molte possibili!

Infine, in fisica, c'è poco che somigli al tempo della nostra esperienza.
A livello fondamentale il mondo non è fatto di cose, ma di accadimenti.
La fisica può descrivere il mondo anche senza usare il tempo.

Da questo modo senza tempo, come emerge la nostra sensazione che il tempo scorra inesorabile?
Rovelli dice che dipende dalla nostra prospettiva e dal fatto che la realtà la vediamo in modo sfocato, parziale. In sostanza, della realtà vediamo solo una piccola parte: ne siamo ignoranti (della vera realtà). 
Da questa indeterminatezza nasce l'orientamento del tempo: il passato e il futuro.

Non continuo. Anche perchè non ho capito tutto.
Ne ho scritto qui per invogliare qualcuno degli anziani a leggere questo bel libro, nel quale troverà anche pagine sul ruolo della memoria (folgorante è la descrizione di come tempo, memoria e permanenza del ricordo (di una nota appena sentita), ci consenta di apprezzare un brano musicale).
Forse a più d'uno sarà capitato di percepire che il tempo scorre più veloce durante la vecchiaia: interessante saperne di più (sul tempo).

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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