Test.
(17-095)
Da
tempo, ogni anno, d'estate vado in montagna a camminare, per qualche
giorno.
Negli
ultimi anni è diventato un test di ... vecchiaia.
Da
quando sono entrato nella terza età ho ridimensionato questo tipo di
vacanze.
Niente
più alte vie da rifugio a rifugio con pesante zaino sulle
spalle, niente conquista delle cime più significative (sempre
camminando, non certo scalando!), niente sforzi al limite delle
nostre possibilità (nostre perchè andiamo sempre in due).
Ma
nonostante l'evidente calo delle nostre ambizioni, già l'anno scorso
mi sono accorto che oltre al corpo anche la psiche invecchia.
Erano diminuite infatti le motivazioni e durante alcune tappe avevo
deciso di desistere a causa di difficoltà.
Ora
sto preparando le camminate di quest'anno.
Devo
dire che le motivazioni ci sono ancora. Andremo (io e il mio amico)
in una valle poco conosciuta e poco praticata (da noi s'intende). Con
percorsi spettacolari: sulle Alpi, non più sugli Appennini.
E
mi è subentrata la paura.
Paura
di non farcela, di non riuscire a compiere gli sforzi necessari, di
non far fronte alle nuove difficoltà. Diversamente dagli altri anni
non ho più la certezza che il mio corpo sia in grado di assecondare
le mie scelte.
Anche
la preparazione del viaggio non mi entusiasma più.
Forse non
è invecchiamento della psiche, ma di consapevolezza di avere uno strumento
che non è più all'altezza.
Il mio corpo.
(L'indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre
2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del
bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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