22 giugno 2017

Al deposito (17-094)

Al deposito. (17-094)
Ho colto questa conversazione fra due anziani al supermercato:
"Carissimo, come stai?"
"Ah, guarda, che piacere vederti! Da quanto tempo non ci vediamo! Meno male che mi hai salutato tu, perchè alla mia età si è un poco rimbambiti."
"Ma quanti anni hai adesso?"
"Ormai sono ottantasei."
"Complimenti, devo dirti che hai una forma eccellente".
"Grazie, ma a quest'età si è prossimi al deposito!"

Del loro discorso mi è piaciuto tono e ironia del più anziano: si paragonava a un mezzo pubblico che a fine giornata espone il cartello "corsa limitata al deposito".
Mi è piaciuto perchè mancavano accenni a dolori vari, a disgrazie, a lamentele. Anzi era condito di umorismo.

Allora, è possibile arrivare alla fine, conservando uno spirito ilare e leggero?
Senza il solito cliche' del vecchio depresso e lamentoso, incapace di accettare la sua condizione, cioè incapace di vivere?

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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