Nulla da fare. (17-092)
Quando ancora lavoravo,
l'anno scorso, ero sempre in arretrato coi lavori. Perciò anche se
un dato giorno non avevo una scadenza urgente e quindi ero
relativamente libero, incombeva su di me quel tal lavoro che avrei
dovuto fare la settimana successiva, o il mese dopo.
Non riuscivo a vivermi un
ozio con tranquillità.
Smesso il lavoro, mi
accorgo di avere tempo per ... non far nulla.
Si tratta di una
condizione strana.
Per tutta una vita, a
parte il lavoro, sono vissuto con progetti da portare a termine.
Anzi, l'avere un progetto
era la vita.
Adesso che sono vecchio
posso permettermi il lusso di non avere progetti.
Nell'ultima età ci si
abitua facilmente a non far nulla.
Ci si prende gusto.
E' come tornare a una condizione primordiale, da uomo primitivo, nella quale l'unico impegno sia procurarsi del cibo. Poi più nulla.
Soltanto esserci.
(L'indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre
2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del
bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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