Memoria.
(17-097)
La
perdita della memoria è uno dei segni di vecchiaia. Quando è grave
prelude a una demenza senile. Mia madre, già a 70 anni (la mia età
attuale), mostrava grossi segnali di diminuzione di capacità
mnemoniche. Anche una conoscente (mia stessa età) mostra tali
perdite.
Così
ci sto attento, quando dimentico alcunchè o non ricordo il nome di
un personaggio o di un conoscente. E mi preoccupo.
Nei
giorni scorsi mi sono capitati due episodi che mi hanno turbato.
Durante
un discorso con la mia compagna, ho scordato il nome del figlio di
un'amica (col quale per altro non ho rapporti). Ho reagito
facendomelo suggerire appunto dalla mia compagna, senza
preoccuparmene troppo.
Diverso
il secondo caso: non riuscivo a ricordare il nome del più famoso
campo di sterminio nazista (in Polonia). Un nome che è frequente
nelle cronache durante l'anno e che dunque conosco bene, perchè è
diventato sinonimo di sterminio.
Ma
a un certo punto del mio pensiero non riuscivo a ricordarlo.
Mi
sono sforzato, a lungo.
Così
mi è venuto in mente il nome di uno dei suoi sottocampi, cioè
Birkenau, poi anche di un altro campo in Germania, Buchenwald,
perfino di un campo austriaco, Mauthausen.
Ma
del famoso campo polacco nemmeno l'ombra.
Ho
reagito pensando: mi verrà in mente più tardi.
Così
non è stato. Ho resistito alla tentazione di andarlo a cercare
nella rete.
Ho
ancora pensato: mi verrà in mente domani.
Così
non è stato.
Il
terzo giorno, quando mi ero scordato quasi della faccenda,
d'improvviso il nome: Auschwitz!!!
E' preoccupante.
Non
sono ancora giunto a scordare il nome di oggetti d'uso comune.
Neppure
a perdite di memoria quotidiane.
Per
ora mi capita poche volte al mese.
Temo di scivolare nelle dimenticanze più volte al giorno.
(L'indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre
2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del
bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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