Musica. (17-080)
Ho ereditato da mia madre
(e forse dalla sua famiglia) la sensibilità verso la musica.
Cioè certa musica mi
emoziona profondamente. Me ne sono accorto una volta facendo
ascoltare un brano musicale meditativo a mia madre, ormai vecchia. Si
mise a piangere. Poichè certa musica ha su di me lo stesso effetto
ho capito che si trattava di una questione ereditaria: anche una sua
sorella aveva la stessa sensibilità.
Studiando la cosa ho
scoperto che vi sono certi suoni capaci di suscitare emozioni. E che
la frequenza di certe note produce un effetto o un altro anche
variando gli hertz di poche unità: a esempio il la del
diapason ha una frequenza di 432hz, ma potrebbe averla di 440 hz.
Tale cambiamento produce effetti di maggior aggressività (così mi
pare di aver capito).
La musica, specialmente
quella classica, ha un effetto calmante e riposante; e perfino
lenisce i dolori della vita. In più ha l'effetto di riportare alla
memoria un passato piacevole.
Ho scoperto che l'ascolto di musica
della mia giovinezza o infanzia, ha su di me un effetto consolante. È
capace di farmi ricordare alcuni anni o alcune situazioni
particolarmente piacevoli.
Penso che sia una cosa
comune ad alcuni, forse a molti.
Per chi ha questa
fortuna, durante la vecchiaia si può rivivere la giovinezza
attraverso la musica. Ed è un bel passatempo
rivivere emozioni e sentimenti del passato senza parole o racconti,
ma soltanto con dei suoni.
Lo facevo negli ultimi
anni di vita di mia madre, ascoltando insieme a lei i dischi della
sua gioventù.
Mi pareva che me ne fosse
grata.
(L'indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre
2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del
bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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