24 maggio 2017

Leggendo gli appunti (17-079)

Leggendo gli appunti. (17-079)
Per scrivere questo diario opero in questo modo: quando mi viene qualche idea, che colleghi la mia vita alla vecchiaia o alla morte, mi scrivo un appunto in un'agenda, per non dimenticare lo spunto. Poi nei giorni successivi lo sviluppo in una pagina.
A volte accumulo numerosi spunti prima di poter scrivere una pagina: così, prima di farlo, seleziono lo spunto più interessante.
Oggi leggendo le mie note mi sono accorto che negli ultimi giorni ho scritto:
  • una giornata no, non trovo un documento, fatico a tener a bada le mie carte, sono demoralizzato
  • sconforto, impotenza, rabbia per il declino, per la vecchiaia
  • mi avvilisco quando mi accorgo di aver perso qualche abilità
Questi appunti descrivono bene un altro aspetto della mia vecchiaia: quello della delusione.
Sì, perchè meditando su ciò che mi capita, come vecchio, tendo a edulcorare i miei sentimenti negativi di fronte alla decadenza. Tendo a presentare la vecchiaia come una tappa importante della vita. Tendo a presentare me stesso in modo positivo, razionale.
Cose senz'altro vere.
Ma non per questo è meno vera l'arrabbiatura o lo sconforto quando perdo pezzi delle mie capacità.

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com )           

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