Un giovane. (17-059)
Al parco conosco vari
proprietari di cani, coi quali converso di tanto in tanto.
Uno di questi, ormai uomo
fatto, ha comunque l'età di mio figlio o anche meno.
È giovane,
dunque.
Apparteniamo cioè a due
generazioni diverse.
Parliamo un po' di tutto
e talvolta mi capita di esprimere un giudizio netto o riportare un
pensiero efficace di altri o ancora di citare un aforisma.
Più volte il mio giovane
interlocutore si meraviglia delle mie parole. Spesso è ammirato per
le sintesi ed esprime il suo entusiasmo dicendo: ”Questa me la devo
scrivere!”
Le parole che gli rivolgo
fanno parte del patrimonio comune di quelli della mia età.
Se le proferissi alla mia
compagna o ad altri coetanei, sorrriderebbero come di fronte a un
deja vu, certo non si meraviglierebbero più di tanto.
Questione di cultura, letture?
In parte.
C'è anche l'età.
Da vecchi si è vissuto
letteralmente un'altra vita, rispetto a un quarantenne.
Logico che si sia letto
di più, si siano conosciute più cose, si siano frequentate più
persone, talvolta di grande spessore.
Naturale che i vecchi
sappiano di più.
Questione di vita in più.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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