20 aprile 2017

Un giovane (17-059)

Un giovane. (17-059)
Al parco conosco vari proprietari di cani, coi quali converso di tanto in tanto.
Uno di questi, ormai uomo fatto, ha comunque l'età di mio figlio o anche meno.
È giovane, dunque.
Apparteniamo cioè a due generazioni diverse.

Parliamo un po' di tutto e talvolta mi capita di esprimere un giudizio netto o riportare un pensiero efficace di altri o ancora di citare un aforisma.
Più volte il mio giovane interlocutore si meraviglia delle mie parole. Spesso è ammirato per le sintesi ed esprime il suo entusiasmo dicendo: ”Questa me la devo scrivere!”

Le parole che gli rivolgo fanno parte del patrimonio comune di quelli della mia età.
Se le proferissi alla mia compagna o ad altri coetanei, sorrriderebbero come di fronte a un deja vu, certo non si meraviglierebbero più di tanto. 
Questione di cultura, letture?
In parte.
C'è anche l'età.
Da vecchi si è vissuto letteralmente un'altra vita, rispetto a un quarantenne.
Logico che si sia letto di più, si siano conosciute più cose, si siano frequentate più persone, talvolta di grande spessore.
Naturale che i vecchi sappiano di più.
Questione di vita in più.


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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