Il vero motivo. (17-064)
Ho smesso di lavorare
circa un anno fa.
L'ho fatto per un motivo nobile: stare di più con
la mia famiglia (consorte, figli, nipoti).
In seguito, approfondendo
maggiormente le mie motivazioni inconscie, ho scoperto che vi era
un'altra ragione per smettere: il lavoro richiedeva troppe energie
psichiche, che invecchiando, invece, diminuivano.
A distanza di tempo ho
trovato un'altra motivazione.
Il mio lavoro richiedeva
di essere a contatto con venti persone fisse: i miei compagni di
lavoro. Ma in aggiunta dovevo incontrarne almeno 50-70 di nuove ogni
anno.
Rapporti poco profondi, ma non per questo meno impegnativi.
E
logoranti.
Ora, che non ho più
tutti questi incontri, mi sento meglio.
Senza rendermene conto, mi ero stancato di vedere tanta gente.
Senza rendermene conto, mi ero stancato di vedere tanta gente.
Avanzando cogli anni desidero sempre meno contatti con la gente (spesso superficiali).
Una chiusura?
Forse una
pulizia.
Comunque un segno di vecchiaia.
Comunque un segno di vecchiaia.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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