07 gennaio 2017

Pene della vecchiaia (17-003)

Pene della vecchiaia. (17-003)
La vecchiaia è varia.
Come la vita.
Vi sono vecchi che se la spassano alla grande, come vecchi che soffrono.
E non solo per malattia.

Un mio conoscente, appena entrato della terza età, ha un figlio disabile.
È già una grande sofferenza.
In aggiunta non potrà diventare nonno, per ovvi motivi. Non avrà discendenti.
Gli mancherà la gioia dei nipoti.
Il mio conoscente sta bene di salute, i mezzi economici non gli mancano, ma inevitabilmente comincia a farsi la domanda: chi si occuperà di mio figlio, quando sarò morto?
Si aggiunge una nuova fonte di dolore.
Certo, potrà predisporre delle soluzioni tecniche ad hoc (una casa famiglia, o una qualche altra forma di esistenza protetta), potrà nominare un tutore legale.
Ma chi si occuperà di quell'uomo ancora giovane, come un padre? Chi potrà organizzare la vita del disabile, amministrare i suoi beni perchè possa vivere tutta la sua esistenza in modo dignitoso?
Quando vi è un'inversione dei ruoli il terreno frana. 
Invece di essere il figlio a occuparsi del padre quando sarà vecchio e inabile, dovrà essere il padre a continuare a occuparsi del figlio.
E dovrà farlo anche dopo la sua morte.

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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