05 dicembre 2016

Vivi e morti (16-186)

Vivi e morti. (16-186)
"Morire è una conquista universale – un test che è impossibile non superare – e, pensando a coloro che hanno già varcato la linea di confine, si può trovare una reale consolazione.

'Si arriva a un momento nella vita in cui, tra le persone che abbiamo conosciuto, i morti sono più numerosi dei vivi. E la mente si rifiuta di accettare altre fisionomie, altre espressioni: su tutte le facce nuove che incontra, imprime i vecchi calchi, per ognuna trova la maschera che si adatta di più.' (I Calvino, Le città invisibili).

[...] Più si invecchia e maggiori sono le perdite cui si va incontro. In particolare scompaiono le persone amate e da cui si è amati e, quando si sono perse molte persone care, morire diventa più semplice. La morte degli altri apre la strada e così i morti aiutano i vivi a morire. Forse è nel momento in cui diventano più numerosi dei vivi che i morti possono tener compagnia ai morenti. Deve essere per questo che morire è tanto più difficile per i giovani."
Da Modi di morire di Iona Heath, pag 70-71 dell'edizione Italiana; titolo originale: Matters of Life and Death.

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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