04 dicembre 2016

Morti (16-185)

Morti. (16-185)
"Alcuni anni fa una mia anziana paziente che viveva in una casa di riposo ebbe un collasso. Il direttore dell'istituto chiamò una ambulanza e la fece ricoverare in ospedale. La donna che aveva quasi novant'anni era vedova e fragilissima. Forse per effetto del dibattito sulla discriminazione nei confronti degli anziani [ricoverati in ospedale] che allora infuriava, fu ammessa in una unità di cura coronarica dove ricevette l'assistenza medica più sofisticata che si potesse desiderare [...]. Dopo una settimena fu dimessa, apparentemente in buona salute. Quando andai a farle visita, la trovai piena di riconoscenza per la cura che si erano presi di lei, ma profondamente sconvolta da un trattamento che le era parso del tutto inopportuno. Mi spiegò che non solo suo marito, ma quasi tutti gli amici e i conoscenti della sua generaqzione erano ormai morti, che la sua scarsa resistenza fisica le impediva di fare quasi tutte le cose che un tempo le davano gioia e che non aveva più alcun desiderio di vivere ancora a lungo. Nessuno aveva chiesto il suo parere o cercato di scoprire se la terapia efficace e pertanto raccomandata per la sua patologia fosse, nel suo specifico caso, appropriata. 
Morì tre settimane dopo nel sonno."
Da Modi di morire di Iona Heath, pag 13 dell'edizione Italiana.

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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