30 novembre 2016

Il bar (16-184)

Il bar. (16-184)
Mi è sempre piaciuto andare al bar. 
Soprattutto di mattina a far colazione. Caffè e brioche sono stati una costante della mia vita, per molti anni, dalla giovinezza alla vecchiaia (mutuata dalla stessa passione che aveva mia madre).
Ma il rito del bar era incompleto se non davo una scorsa al giornale, mentre facevo colazione. E, quando avevo tempo, il giornale me lo scorrevo tutto a lungo, irritando altri avventori che aspettavano che io finissi, per poter dare anch'essi la loro scorsa.

Sono diventato vecchio.
Al bar ci vado ancora, ma non prendo più brioche e caffè, se non saltuariamente.
Mi limito a una spremuta di agrumi.
Ciò che è cambiato di più nel mio rito è stata la lettura del giornale.
In questi ultimi anni ho dato sempre meno scorse al giornale. Perchè mi è passata la smania di essere aggiornato sui fatti della politica nazionale. Tanto più su quelli cittadini.

Mi interessa meno la società a cui appartengo?
La maggior parte dei politici oggi sulla scena nazionale sono più giovani di me (come è giusto). Una buona parte dei miei punti di riferimento sono morti.

Ho cominciato il distacco.

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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