29 dicembre 2016

La libertà del panino (16-199)

La libertà del panino. (16-199)
Quest'anno la mia compagna, molto abilmente, è riuscita a non preparare pranzi di natale, ma neppure ha accettato inviti per natale. Risultato: siamo rimasti soli, a casa nostra. Grande senso di libertà, perchè figli, nipoti e parenti sono una bellissima cosa, ma anno dopo anno si ha bisogno di una pausa. Soprattutto quando gli anni di corvè sono molti. 
Soprattutto quando si è vecchi.
Mi aveva comunicato questa sua decisione qualche giorno prima delle feste, immaginando un natale in cui potesse mangiarsi in santa pace un panino col gorgonzola (formaggio italiano) e un panino con tonno e cipolline [li amava suo padre, (ma non a natale!): così la sua scelta minimalista sarebbe stata per lei seguire le tradizioni].
Pur essendo diventato crudista vegano, avevo aderito con entusiasmo al menù propostomi: mi pareva il massimo di libertà (anche nei confronti delle mie diete).

Alla fine non è andata così.
A natale si è preparata un pranzo vegetariano, che ho condiviso con lei.
Anche questa è stata libertà.

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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