23 dicembre 2016

Fra vecchi amici (16-195)

Parole fra vecchi amici. (16-195)
Ho un solo vero amico. Col quale d'estate passo qualche giorno a camminare in montagna. Non abita nella mia città, così durante l'anno ci facciamo qualche visita reciproca. Parliamo di noi, di progetti di nuove camminate, dei nostri problemi, di libri.
È venuto a trovarmi ieri.
Ci siamo raccontati il pezzo di vita che stiamo vivendo. Poi, d'un tratto, il mio amico mi ha chiesto: "Hai paura di morire?"
Era la prima volta, in anni e anni di colloqui, in cui abbiamo parlato di morte, del fatto che siamo verso la fine, di come dobbiamo organizzare gli ultimi nostri anni. E come dobbiamo occuparci anche del dopo morte (nel suo caso purtroppo è obbligato a farlo, ma anche per me vi sono risvolti del mio dopo-morte che devo organizzare io, da prima).
Nel nostro discorso son comparsi anche i cedimenti del corpo che capitano verso la fine (episodi di incontinenza, malanni cronici che ormai non guariscono più ...).
Insomma della vecchiaia estrema, che è comparsa al nostro orizzonte.
All'inizio delle nostre camminate (non eravamo ancora sessantenni) scherzavamo sulla nostra età e ci chiamavamo Vecchietti Viandanti.
Oggi siamo entrambi vecchi.
Giusto che vecchiaia e morte siano entrate nei nostri discorsi.

Gli altri vecchi quando s'incontrano parlano di ciò?

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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