Parole fra vecchi amici.
(16-195)
Ho un solo vero amico.
Col quale d'estate passo qualche giorno a camminare in montagna. Non
abita nella mia città, così durante l'anno ci facciamo qualche
visita reciproca. Parliamo di noi, di progetti di nuove camminate,
dei nostri problemi, di libri.
È venuto a trovarmi
ieri.
Ci siamo raccontati il
pezzo di vita che stiamo vivendo. Poi, d'un tratto, il mio amico mi
ha chiesto: "Hai paura di morire?"
Era la prima volta, in
anni e anni di colloqui, in cui abbiamo parlato di morte, del fatto
che siamo verso la fine, di come dobbiamo organizzare gli ultimi
nostri anni. E come dobbiamo occuparci anche del dopo morte (nel suo
caso purtroppo è obbligato a farlo, ma anche per me vi sono risvolti
del mio dopo-morte che devo organizzare io, da prima).
Nel nostro discorso son
comparsi anche i cedimenti del corpo che capitano verso la fine
(episodi di incontinenza, malanni cronici che ormai non guariscono
più ...).
Insomma della vecchiaia
estrema, che è comparsa al nostro orizzonte.
All'inizio delle nostre
camminate (non eravamo ancora sessantenni) scherzavamo sulla nostra
età e ci chiamavamo Vecchietti Viandanti.
Oggi siamo entrambi
vecchi.
Giusto che vecchiaia e
morte siano entrate nei nostri discorsi.
Gli altri vecchi quando
s'incontrano parlano di ciò?
(L'indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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