08 novembre 2016

Fragilità (16-172)

Fragilità. (16-172)
Ne ho scritto tante volte. Ne riscrivo.
Perchè è bene ricordarsela, da vecchi.
Un segno sicuro di vecchiaia è l'aumento della fragilità. E non intendo in senso stretto: cioè la fragilità delle ossa, che pure si possono rompere più facilmente.
Intendo la facilità di farsi del male facendo le cose di tutti i giorni, quelle cose che hai fatto centinaia di volte senza problemi.
In vecchiaia nascondono pericoli.
In casa ho una scala grande che mi permette di accedere a posizioni alte (dei muri, degli armadi, degli scaffali). Spesso è inutile, perchè talvolta bastano pochi centimetri di sopra-elevazione. Allora posseggo anche una scaletta a due gradini, 25 cm per gradino, totale mezzo metro. Bastano e avanzano, il più delle volte.
Quando salgo sulla scala grande, sono prudente, perchè mi innalza a un metro e mezzo dal pavimento.
Quando salgo sulla scala piccola lo faccio con disinvoltura.
Sbagliato.
Da vecchi anche 50 cm possono presentare dei rischi.
Mi è successo ieri.
Salgo due gradini della scaletta per riporre un fascicolo. Mi distraggo per un foglio del fasciolo che avrei dovuto tenere sul tavolo. Faccio per prenderlo, stando sulla scaletta senza reggermi. Non so come, perdo l'equilibrio. cado sulla scrivania sottostante, un colpo alla cassa toracica. Scivolo a terra.
Sorpresa e dolore. Impiego qualche minuto per riprendermi.
Non si è rotto nulla. La caduta è stata modesta (50 cm), ma il rischio alto.

È difficile fare con attenzione ciò che da decine d'anni si fa in modo automatico.

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )

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