Cinque anni.* (16-170)
(06/11/16)
Finalmente il mio primo
nipote ha compiuto cinque anni.
Dio mio, quanto è
grande!
Confrontato naturalmente
con il tempo in cui aveva uno, due anni.
Anche il secondo nipote
compie proprio oggi due anni. Poi ci sono i piccolini ...
Colpisce soprattutto la
distanza fra i cinque anni del maggiore e i sette mesi del più
piccolo. Quest'ultimo non lo conosco ancora, nel senso che non me ne
sono ancora occupato, l'altro sta uscendo dalla fase in cui bisognava
tenerlo in braccio, o sul passeggino. Il maggiore sta uscendo dalle
necessità più impellenti, ha raggiunto una certa autonomia. Il
nostro rapporto sta per cambiare completamente. Con lui ci si può
intendere a parole, non c'è bisogno di interpretare pianti o suoni;
fra poco saprà anche leggere.
Se avessi come nipote
solo il mio primogenito, potrei dire che il tempo del sostegno a
tempo pieno stia passando. Mi occuperò sempre di lui, ma in modo
meno totale e meno impegnativo di forze, energie, lavoro fisico.
Ne ho altri tre di
nipoti, è vero, ma posso figurarmi che fra cinque anni anche per
loro ci sarà la stessa trasformazione.
Allora avrò
settantacinque anni.
A quell'età farà la
differenza una vecchiaia breve o una vecchiaia lunga.
Se la mia sarà breve,
allora vale quanto ho scritto al n. 16-156: l'ultima fase della mia
vita sarà stata quella della "nonnità". Avrò finito la
mia vita facendo il nonno. Niente male.
Ma se la vita continuerà?
Che fase attraverserò?
Sono curioso.
Che succederà se avrò
una vecchiaia lunga?
Avere una vita lunga
permette letteralmente di vivere più vite.
(L'indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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