Basta un nonnulla. (16-142)
Ero in auto, vicino al mercatino
rionale settimanale. In attesa che arrivasse la mia compagna.
Il mercatino è molto frequentato da
vecchi. Forse memoria lontana di un tempo in cui era un'autentica
occasione d'incontro sociale.
Due donne anziane avanzavano nella mia
direzione, camminando piano.
Il marciapiede è alberato: di tanto
in tanto vi è una pianta. Una delle due donne, arrivata vicino a un
albero, mette un piede sul terreno che circonda l'albero, che è più
sconnesso rispetto al marciapiede, che invece è liscio.
Ha un sussulto, sentendo il terreno
diverso e meno stabile.
Barcolla. È in procinto di perdere
l'equilibrio. Lo recupera con uno sforzo.
Si meraviglia di quell'ostacolo
improvviso (ostacolo soltanto per lei perchè un giovane non se ne
sarebbe nemmeno accorto). Sembra quasi maledire l'amministrazione
comunale.
In tarda età basta poco per cadere.
Lo si impara pian piano, si aumenta la
prudenza.
Si cammina piano.
Ma basta un'inezia per perdere
l'equibrio e cadere (con conseguenze rovinose).
È la capacità di mantenere
l'equilibrio che viene a mancare.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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