16 settembre 2016

Basta un nonnulla (16-142)

Basta un nonnulla. (16-142)
   
Ero in auto, vicino al mercatino rionale settimanale. In attesa che arrivasse la mia compagna.
Il mercatino è molto frequentato da vecchi. Forse memoria lontana di un tempo in cui era un'autentica occasione d'incontro sociale.
Due donne anziane avanzavano nella mia direzione, camminando piano.
Il marciapiede è alberato: di tanto in tanto vi è una pianta. Una delle due donne, arrivata vicino a un albero, mette un piede sul terreno che circonda l'albero, che è più sconnesso rispetto al marciapiede, che invece è liscio.
Ha un sussulto, sentendo il terreno diverso e meno stabile.
Barcolla. È in procinto di perdere l'equilibrio. Lo recupera con uno sforzo.
Si meraviglia di quell'ostacolo improvviso (ostacolo soltanto per lei perchè un giovane non se ne sarebbe nemmeno accorto). Sembra quasi maledire l'amministrazione comunale.
In tarda età basta poco per cadere.
Lo si impara pian piano, si aumenta la prudenza.
Si cammina piano.
Ma basta un'inezia per perdere l'equibrio e cadere (con conseguenze rovinose).
È la capacità di mantenere l'equilibrio che viene a mancare.

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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