Il mio cane vecchio m'insegna.
(16-114)
Ormai il mio cane ha 15 anni. Più che
ottantacinquenne, se fosse un essere umano.
Mi ha superato nella corsa verso
l'ultima età.
Abbiamo cominciato insieme la
vecchiaia, ma ora lui è più avanti.
Così da lui imparo.
Intravvedo come sarà la mia vita fra una decina d'anni.
Continua a fare la sua vita di sempre,
soltanto più lentamente.
Le scale le sale a fatica, al parco si
limita a camminare invece che correre qua e là, se deve salire sul
divano, fa molti tentativi (ma poi ci riesce).
Eppure qualche atteggiamento giocoso
l'ha conservato. Le feste quando ritorno a casa sono sempre le
stesse. L'entusiasmo è sempre quello di quando era cucciolo.
Talvolta mi preoccupa, se fatica a
svegliarsi (e lo credo morto). O quando dorme con gli occhi sbarrati
(e ancora lo credo morto).
Ha qualche disturbo al cuore, ma (per
ora) non grave.
Io lo tratto come sempre, senza
aiutarlo troppo.
Lascio che se la cavi da solo, fin
dove può. Intervengo solo per evitargli sforzi inutili.
La nostra famiglia è composta da due
anziani (io e la mia compagna), da un individuo di mezza età (il
cane giovane), e da un quasi novantenne: il mio vecchio cane,
appunto.
Che è diventato il nostro professore di vecchiaia.
L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per
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