Riccardo.* (16-111)
E' un mio pro-nipote.
Sta per compiere 18 anni e quest'anno
affronterà l'esame di maturità.
Per questa ragione, oltre che per
l'affetto che gli porto, ho chiesto alla mia compagna di invitarlo a
pranzo, proprio come si fa fra adulti.
Riccardo ha sempre mostrato per noi
una certa predilezione. Si è detto felice, durante i rari incontri
conviviali fra parenti, di partecipare ai nostri discorsi fra adulti,
riconoscendoci interlocutori interessanti.
Così mi sono subito calato nella
parte di tutore di un prossimo giovane uomo.
Da vecchio, mi interessa trasmettere
qualcosa alle giovani generazioni. O almeno a un loro rappresentante.
Mi sono messo a pensare a come avrei
potuto essergli utile. Almeno sul piano intellettuale. Ho pensato a
quali letture avrei potuto suggerirgli, a quali esperienze fare.
Mi sono subito fermato.
Non possiedo nessuna competenza
pedagogica, né tantomeno filosofica per affrontare un problema del
genere. Potrei al massimo dirgli qualcosa di scienza, ma anche lì,
soltanto da un punto di vista particolare e non generale.
Non sono adatto per svolgere un
compito di tutore della formazione intellettuale di un giovane.
Allora?
Eppure Riccardo ama la nostra
compagnia, i nostri discorsi.
Penso che potrei comunicargli
atteggiamenti piuttosto che contenuti.
Mostrargli per esempio la coerenza fra
idee e comportamenti.
Oppure indicargli alcuni dei valori in
cui credo. Solidarietà e giustizia, per esempio.
Inutile che gli prepari letture, né
tanto meno lezioni.
Riccardo ci apprezza così per come
siamo.
Ai suoi occhi siamo dei vecchi
interessanti.
L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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