Ragazzetti.
(16-087)
Passeggiavo
in quartiere con i due cani.
Dall'altra
parte della strada mi vengono incontro due ragazzi sui dieci-dodici
anni. Scherzano, come fanno quelli della loro età. Nasce fra loro
una breve discussione (così mi pare, ma sono ancora un po' lontani).
Quando
mi incrociano (ma dall'altro lato della strada), uno dei due mi
apostrofa, forse a chiedere conferma della sua tesi: “Lei conosce
Garko?”
Resto
sorpreso. Non ho capito bene il nome. Chiedo che me lo ripeta. Me lo
ripete, ma ancora non comprendo bene. Lo ripeto io, chiedendo
conferma e poi affermo di non conoscerlo. Chiedo anche di darmi altri
dettagli.
Il
ragazzetto mi dice: “Grazie, non importa.”
Non
ha ritenuto opportuno proseguire il colloquio.
Ho
avuto la netta sensazione che mi giudicasse incapace di comprendere.
Non
tanto per competenze specifiche, quanto per l'età.
Mi
sono sentito come quegli anziani che, interrogati, non sanno
rispondere.
Chi
ha rivolto loro la domanda preferisce lasciar perdere piuttosto che
approfondire l'argomento.
Tanto
non c'è niente da fare. Inutile sforzarsi.
Con
un vecchio, intendo.
L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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